Gianni Chiodi.La forza dei fatti.

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Siamo ormai agli sgoccioli di questa campagna elettorale. Quello che ci aspetta da qui al 24 febbraio è sotto gli occhi di tutti e, i primi fuochi, peraltro accesi in forme subdole già da mesi, sono i candidati che si accusano reciprocamente di disonestà. Squadre elettorali e singoli gruppi di supporter, cercano prove dell’inaffidabilità dell’avversario politico e, se non le trovano, provano a fabbricarle a tavolino. E’ il caso dell’inconcludente Massimo Cialente, che cerca di addossare a Gianni Chiodi, ex Commissario, la colpa di una mancata ricostruzione, che di fatto, resta flatus vocis.

Guardiamo anche alla protesta messa in atto da alcuni personaggi all’interno del Centro di Oncologia dell’ospedale di Teramo. A chi alza la voce, sul far della sera, guarda caso a cavallo delle elezioni, facciamo notare, che è indecente la strumentalizzazione del dolore per fini politici, solo per attaccare la riforma sanitaria. Questo atteggiamento ricorda molto il modo di fare di alcune trasmissioni televisive scadenti, che fanno leva sulla pietà della gente per avere share.

Come muoversi dunque in questo teatrino  mediatico?

La preferenza espressa attraverso il voto rappresenta principalmente una dichiarazione di fiducia e di condivisione che oggi appare sempre più lontana dalle modalità di scelta che guidavano il voto in tempi passati, quando l’influenza mediatica era meno incisiva. L’attuale comportamento di voto, infatti, appare come un processo di scelta sempre più “personalizzata”, cioè mosso in modo crescente dalle caratteristiche individuali dei candidati. Pertanto, sembra comprensibile che, per far fronte alla difficoltà crescente nel comprendere i programmi politici ed alle incertezze rispetto alle promesse sfiduciate dai partiti opposti o dimostratesi inattendibili, vengano messi in atto comportamenti più intuitivi, guidati più spesso da impressioni emotive.

L’arma di cui dobbiamo servirci noi elettori è la SEMPLIFICAZIONE unita alla CONCRETEZZA,  ci vogliono risposte immediate. E facendo leva su questi presupposti, l’unica risposta concreta l’ha data Gianni Chiodi. Il suo programma si può sintetizzare in due semplici parole: RIDUZIONE TASSE. La sua è una politica attenta al risparmio e, soprattutto, al taglio degli sprechi.

E’ riuscito nel miracolo di raggiungere il pareggio di bilancio e superare la crisi senza austerità. Ha ridotto le tasse, incentivato l’imprenditorialità e il merito. Mentre in Italia scompare il fondo taglia-tasse dall’ultima manovra presentata da Mario Monti, in Abruzzo si va nella direzione opposta. Un innovativo sistema di riconversione della spesa pubblica in creazione di profitto. Tutt’altra cosa rispetto all’infruttuosa spesa pubblica italiana e al nostro stato di economia in recessione.

L’Abruzzo ha brindato, all’inizio del 2013, ad un’impresa, che è la riuscita di raggiungere il pareggio di bilancio e la riduzione sulle addizionali regionali di Irap ed Irpef.  Abbassando le tasse, aumenta la liquidità e si accelera la ripresa. Abbassare le tasse e valorizzare il merito non sono proprio due cardini della gestione di Mario Monti.

 

 

 

Gianni Chiodi: Taglio del nastro all’Hospice di Pescara. L’obiettivo è aprirne 5 entro la fine della legislatura.

Hospice

L’Hospice è un segno di civiltà. Gianni Chiodi ha onorato gli impegni assunti indirizzando le risorse della Regione nella realizzazione di un Hospice nella città di Pescara. E’ la seconda struttura ad esser inaugurata: la prima è stata quella Lanciano. Entro gennaio si aprirà a Torrevecchia Teatina e si sta lavorando per Teramo e L’Aquila. L’obiettivo è aprirne 5 prima della fine del mandato.

Sono i primi effetti del risanamento e del percorso virtuoso messo in atto dal Presidente. Per la riorganizzazione del sistema sanitario è questa la strada da seguire. L’apertura di queste strutture rappresenta un segno preciso di umanità e di civiltà nei confronti delle persone  affette da malattie irreversibili e delle loro famiglie alle quali  sarà possibile condividere questi momenti così difficili e delicati della vita. Allo stesso tempo, ad ogni modo, vanno potenziati  i servizi e le prestazioni domiciliari rivolte a questi cittadini per rendere più accettabile e serena la parte finale dell’esistenza  alla presenza dei familiari.

L’Hospice nasce per offrire servizi di degenza complementare ed integrata all’ospedale e al domicilio, dedicata alla cura delle persone affette da patologie evolutive ed irreversibili.

Il Presidente  esprime non timidamente soddisfazione personale, ma a nome dell’intera comunità abruzzese, questo è legato ad un aspetto culturale. La dimensione che emerge  oggi è quella della comunità, una dimensione che va recuperata al di là della questione dei costi e l’inaugurazione dell’Hospice, rappresenta la migliore occasione per non escludere, ma tener conto del contesto in cui ci si deve muovere.

Gianni Chiodi si misura con la logica dei tagli, ma dentro l’esigenza di recuperare l’appropriatezza nel sistema sanitario.

Il riferimento è la dignità della persona, la struttura che si è inaugurata oggi non è un costo, ma significa dover organizzare la spesa avendo a riferimento la dimensione effettiva del bisogno. E’ interesse della società tutelare il diritto alla salute.

E’ il segno di un metodo comportamentale che bisogna assumere nella costruzione di questa dimensione di nuova ipotesi di tutela del diritto alla salute. Questo metodo di costruzione delle soluzioni, può aiutare tutti a vivere con consapevolezza questa fase storica estremamente complicata, ma è anche in grado di aprire ad una nuova dimensione di idea dell’uomo così come non è stato nel passato.

CITAZIONI

“Studiare la strategia di questa Regione può essere utile come indicazione di metodo oltre che quantitativa” . In base alle previsioni Svimez per il 2013 risulta, inoltre, l’unica regione del mezzogiorno in positivo (0,5%, lo 0,4% in Italia), terza dopo Lombardia e Veneto.

 Prof. Adriano Gianolla Presidente Svimez (Ansa 19/11/2012)

 

Abruzzo riferimento per altri “Vanto per risultati sanita” 

Raffaele Fitto (Ansa 17/11/2012)

 

Il presidente nazionale di Confindustria a Pescara plaude alla riduzione dell’imposta annunciata da Chiodi.  “L’Irap è iniqua. Bravo chi la taglia. Un provvedimento virtuoso che dovrebbe essere di esempio”.

Giorgio Squinzi Presidente Confindustria (Il Tempo 20/11/2012)

 

” Complimenti al Presidente della Regione Abruzzo,Gianni Chiodi,per l’eccezionale lavoro svolto. Un lavoro attento e costante che ha consentito di diminuire, in quattro anni, il debito pubblico del 25 % “. La buona amministrazione della regione Abruzzo è stata riconosciuta al tavolo di Monitoraggio al quale siedono esperti del Ministero dell’Economia, della Salute e rappresentanti della conferenza delle Regioni. Grazie a questo straordinario successo, l’Abruzzo, unica regione in Italia e in Europa, ha ottenuto la possibilità di ridurre le tasse ai suoi cittadini, come risultato di un percorso di risanamento per la riuscita del quale sono state investite importanti energie e risorse “.

Angelino Alfano (Ansa 23/11/2012)

 

” Il risultato raggiunto oggi dalla regione Abruzzo è di portata storica “. D’ora in avanti anche a livello nazionale sarà bene prendere esempio dal modello Abruzzo: l’eccellente lavoro svolto dal Presidente Gianni Chiodi, dall’Assessore al Bilancio Carlo Masci, dalla Giunta e dalla maggioranza dimostrano che è possibile tagliare gli sprechi senza penalizzare i servizi, e che dopo importanti azioni di risanamento la prima cosa da fare è ridistribuire le risorse ai cittadini mediante l’alleggerimento della pressione fiscale “

Gaetano Quagliarello (Asca 13/11/2012)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gianni Chiodi mantiene le promesse.Senza aumentare le tasse.

Quattro anni, ci piace sottolinearlo, sotto il governo Chiodi, di promesse puntualmente mantenute e di obiettivi raggiunti. In una società troppo spesso dominata da fumosi teatrini e da irritanti rituali parolai. Antipolitica è quella che vediamo tutti i giorni, di persone che annunciano riforme e non se ne vede mai una e nessuno ha mai tagliato un euro e se c’è stato qualche taglio forse ce lo siamo perso.

Anche a livello nazionale sono state fatte promesse mai mantenute, ridurre il numero dei parlamentari, tagli ai compensi  per portarli ai livelli europei. Un’altra grande riforma doveva essere la riduzione delle province, ma invece furono aumentati i poteri  ed alzate le imposte sulla rc auto. Persino Monti nel decreto Salva Italia aveva annunciato l’abolizione delle province, ma le province restano ed aboliscono solo le elezioni per eleggere i consiglieri provinciali. Riforme solennemente promesse dai politicanti italiani, ma mai portate a termine per imprescindibili motivazioni, ufficialmente poco chiare.

Nel Dicembre 2008 quando si è insediata la Giunta Chiodi, il Presidente aprì con questo discorso: Provvederemo ad un necessario  ed inevitabile risanamento dei conti, comporterà dei sacrifici, è inevitabile, non è una scelta, se non conteniamo la spesa e non risaniamo i conti l’alternativa è solo quella di mettere le mani in tasca ai cittadini, cosa che vogliamo escludere a tutti i costi”

Gianni Chiodi questa promessa l’ha mantenuta.

In questi anni ha creato una regione diversa, più forte e degna di svolgere un ruolo sempre più determinante a livello nazionale ed europeo. E’ riuscito a gestire l’emergenza e la crisi, mettendo in sicurezza i conti pubblici. Ha mantenuto promesse che potevano sembrare quasi impossibili, pensiamo ad esempio alla riduzione delle tasse, ai conti in equilibrio e alla riduzione dei consiglieri. Non solo, ma ha iniziato ad attivare misure strutturali per la crescita, dando vita a fasi di rilancio.

I politici in campagna elettorale  promettono miracoli che magari i cittadini col tempo hanno pure dimenticato, ma non è il caso di Gianni Chiodi. Le promesse vanno mantenute e il Governatore dell’Abruzzo l’ha fatto, senza aumentare le tasse.

Il programma politico di Cialente a TvUno ha un solo nome: E’ colpa di Chiodi

Il Sindaco dell’Aquila continua a perdersi in chiacchiere inutili. Probabilmente sente vicino il momento delle Regionali e prepara la strada a qualcuno dei suoi. Massimo Cialente vuole farci credere che basti la propaganda per nascondere la drammaticità della crisi che sta affondando la città e che ha gettato nello sconforto centinaia di lavoratori e di famiglie. Durante un apparizione televisiva in una rete locale, parlando del mancato pagamento del Cas, Cialente dice un’unica cantilena: “E’ colpa di Chiodi”, ma non usa una sola sillaba per dire come intende risolvere la questione.

Comincia accusando l’ex Commissario di essersi spesso dimenticato, tempi addietro, di provvedere al pagamento del Cas, contributo che invece, fino a quando Gianni Chiodi era a capo della governance, è sempre stato erogato regolarmente.

In un secondo passaggio, il Sindaco dice addirittura che Chiodi, avrebbe rimandato a Roma il contributo di luglio, dato che non era più commissario e che il contributo di Agosto e Settembre, non poteva essere erogato, perché il nostro Governatore non era più in carica per la ricostruzione e quindi mancava una figura professionale “Santificata” che svolgesse le pratiche. Ma per trovare il Santo, come lo definisce Cialente, riferendosi alla persona di Mancurti, ci voleva un decreto ministeriale che ha ritardato il passaggio di mansioni, non solo, ma doveva passare per la Corte dei Conti.

Quindi la colpa per il ritardo del pagamento del Cas sarebbe in conclusione di Gianni Chiodi.

A questo punto chiediamo a Massimo Cialente : Considerando che da mesi, TUTTI, sapevano che Chiodi avrebbe lasciato l’incarico di commissario, dato che egli stesso l’aveva annunciato, come mai il Comune non si è trovato pronto a  raccogliere questo passaggio di poteri? Come mai manca ancora di strumenti operativi ?

Come mai quando c’era il commissariamento di Chiodi, arrivavano regolarmente i pagamenti  ed ora che i poteri sono passati al Comune ci ritroviamo in braghe di tela? Non sarà che il Governo Monti, tanto caldeggiato ed osannato dall’amministrazione Comunale, non si fida di Massimo Cialente?

Dove sono finite le promesse che ha fatto in campagna elettorale, quando diceva che tutto sarebbe scorso velocemente con il passaggio dei poteri al Comune? Come mai invece non c’è neppure un mattone, nonostante il denaro stanziato, appalti assegnati. Chi è che ritarda la Ricostruzione?

Invitiamo il Sindaco Massimo Cialente ad assumersi  velocemente le proprie responsabilità a non tirare ancora in ballo il fantasma di Chiodi per giustificare la sua mancanza di operatività e di non dire volgarmente che ha avuto un sacco di cas a cui pensare, poiché i cas purtroppo sono solo nostri, nessuno gli ha ordinato di ricandidarsi nuovamente e di essere rieletto. Facesse il suo dovere invece di lasciare un intera città senza un cas in mano.

Chiodi sta con chi ha bisogno di lavoro.Cialente millanta.

E alla fine volarono gli stracci. Quando manca ormai un amen al voto per le regionali, è scattata l’ora dei veleni, non manca niente all’arrivo del gran finale. Massimo Cialente, riguardo alla fuga di notizie del concorsone, non ha esitato nuovamente a dare la colpa a Gianni Chiodi, che da dietro le quinte, avrebbe ordito trame per impedirne la realizzazione. Pura follia. Il lavoro si crea e non si distrugge, fare concorsi crea lavoro, fare chiacchiere serve a distruggere. Il Sindaco Massimo Cialente dovrebbe sapere che la sua città ha bisogno di lavoro come il pane, ma evidentemente preferisce perdersi in chiacchiere. Stupisce che non comprenda che di fronte a questa emergenza bisogna superare gli steccati politici, Gianni Chiodi non ne ha alcuno, a lui interessa soltanto il bene della Regione e di aver contribuito in parte ad aver creato le condizioni per la crescita e il suo benessere. Ci aspetteremmo che il Sindaco dell’Aquila fosse un suo alleato e non un avversario in questa battaglia, scelga lui da che parte stare, Chiodi sta con chi ha bisogno di lavoro.Temiamo che l’annullamento del concorso faccia comodo a tutti quelli che sui precari e il precariato hanno costruito la loro fortuna politica: è più facile promettere eternamente lavoro ad uno che non ce l’ha per raccattare il voto e favorire la propria posizione, che liberare le persone dal bisogno che in molti casi ne condiziona le scelte politiche.

Il Vangelo Secondo Matteo e la Matthäus Passion di J.S.Bach

Il Vangelo secondo Matteo è uno dei film più commoventi e poetici di Pierpaolo Pasolini e, la colonna sonora, ricopre un ruolo di primaria importanza. La musica e le immagini  raggiungono livelli espressivi altissimi, tanto che in alcuni punti, la  narrazione è affidata completamente al solo utilizzo della musica e alla suggestione visiva con assenza totale di dialoghi. Pasolini dirige la musica come fosse un attore.

Il rapporto tra l’espressione e la realtà sono costruiti attraverso il montaggio del sonoro con le immagini seguendo una contaminazione stilistica, in cui la musica è una vera e propria traslazione semantica con rimandi ipertestuali. Ogni brano svolge la funzione identificativa di un preciso tema, la musica non veicola singole emozioni, ma interi significati e contesti appartenenti ai mondi ed alle culture da cui i brani provengono. Nelle sceneggiature di Pasolini, spesso si trovavano indicazioni di come dovesse essere caratterizzata musicalmente una scena, lo faceva soprattutto in riferimento alla musica di Bach, utilizzata largamente nei suoi film. L’amore del regista per questo compositore era puro istinto, le composizioni di Bach erano fonte d’ispirazione primordiale per le sue sceneggiature. Pasolini aveva un approccio religioso con l’arte e le sue scelte poetiche spesso erano fatte in base alla profondità dei sentimenti che la musica evocava. Ne Il Vangelo secondo Matteo troviamo brani che appartengono a diversi periodi musicali e diverse culture: Bach, Mozart, Webern, Prokoviev e persino rimandi alla musica popolare.

La  musica   di   Bach   nel  Vangelo   secondo   Matteo  svolge   la   funzione   di identificare   le   tematiche   profetiche   e   sacre, ma  l’utilizzo di questo compositore non è nuovo al cinema di Pasolini, anche in Accattone, troviamo brani di questo compositore che nel film evocano la morte. Bach nella Passione di San Matteo, piuttosto  che ripercorrere il calvario di Cristo, preferì evocarne e meditarne la morte. L’opera è maestosa. Il Vangelo di San Matteo è quello che più di tutti mira a ricollegare le vicende di Gesù con le profezie dei profeti.

Pasolini parla del suo film definendolo colmo di motivi profetici e di richiami al tema della morte e, il carattere profetico, è espresso proprio dal coro finale della  Matthäus­ Passion e dalla musica di Bach . Il tema della morte invece lo troviamo nell’adagio dal Concerto per violino, archi, continuo ed orchestra in Mi 28 Ibid. di Bach.

Il Vangelo secondo Matteo è una narrazione colta della vita di Gesù dall’Annunciazione alla Resurrezione percorsa senza variazioni rispetto al Vangelo di San Matteo. Pasolini non voleva mettere in discussione i dogmi della Chiesa, ma mettere in evidenza uno dei temi fondamentali della sua poetica, quello della morte e si affida ad un linguaggio musicale colto e ricercato dove emergono le pagine più commoventi della musica classica, dalla Passione secondo Matteo di Bach, alla musica funebre di stampo massonico di W.A. Mozart, che fa della morte un evento ineluttabile, sofferto e per nulla eroico.

 

 

L’Abruzzo di Gianni Chiodi. I benefici dell’integ​razione economica europea.

La classe politica emersa negli anni precedenti, tranne alcune eccezioni, ha fallito. E’ stata parte di quel declino sociale ed economico che impedisce la crescita. L’Abruzzo non è rimasto fuori da questo meccanismo, ma può e vuole nuovamente crescere, rimettendo al centro il lavoro, il merito, la professionalità, smantellando la rete di monopoli e privilegi che l’hanno paralizzato fino ad ora. Il debito pubblico, il peso delle tasse lo hanno stremato, ma il Governatore Gianni Chiodi  sta facendo in modo che queste discriminanti, vengano abbattute e che la Regione goda i benefici dell’integrazione economica europea e mondiale. La Sanità aveva costi insostenibili per i cittadini e veniva finanziata attraverso il debito, il riordino dei conti attuato dal Presidente, ci avvia alla riduzione del carico fiscale.

Il debito bisogna pagarlo prima o poi, è sempre un peso che ci si trascina e che a volte viene anche portato a carico delle generazioni future, non esistono aspetti virtuosi. Fino a qualche anno fa si pensava che il debito pubblico non avesse rischi, adesso abbiamo invece visto che il debito può esserlo fino al punto di non essere più sottoscritto. Questa è una realtà che si era sottovalutata in passato, quando si pensava che non fosse immaginabile che uno Stato non potesse garantire il proprio debito. Abbiamo invece visto che negli ultimi anni, mesi, questa situazione si è realizzata. Gianni Chiodi  ha saputo indurre ad una forza politica diversa dalle esistenti, ad un rinnovamento nei contenuti, un interlocutore libero da personalismi e senza pregiudizi di cui abbiamo urgentemente bisogno.

Ora si deve pensare alla crescita, che con ogni probabilità sarà rivista al ribasso, per mantenere l’equilibrio di bilancio occorrerà stabilizzare l’avanzo primario e quindi non si può in nessun modo abbassare la guardia. Il quadro macroeconomico di base, orienta le scelte di finanza pubblica ed entra in gioco nuovamente, la variabile politica.
 
 

Chiodi contro le liste d’attesa. Segno di civiltà.

La politica spesso concede ai suoi protagonisti la possibilità di utilizzare un po’ di faccia tosta e di memoria corta,  ancorché in alcuni casi si ecceda nell’uso di entrambe le prerogative. Ovviamente in Abruzzo non siamo secondi a nessuno ed  è il caso delle critiche che gli esponenti del centrosinistra rivolgono al governo regionale evidenziando le insufficienze del sistema sanitario messo  a punto  da Gianni Chiodi.

Il sistema sanitario regionale ha sicuramente ancora delle insufficienze da arginare, ma è altrettanto vero però,  che quelle stesse insufficienze,  sono figlie della politica del governo di centrosinistra , che ha lasciato ai posteri una pesante eredità di  milioni di euro di debito. In questi giorni leggiamo sul Centro della polemica sulle liste d’attesa.  Intanto si sappia che il problema liste d’attesa affligge tutto il sistema sanitario occidentale e che l’Abruzzo sta rispondendo con una percentuale sopra alla media nazionale. Ma il punto è un altro.

Il Governatore Chiodi ha preso atto che il prolungamento delle liste d’attesa dipende anche da scorrettezze applicate da alcuni medici, che sulla prestazione pubblica hanno meno interesse a fare più visite, rallentando così il sistema pubblico e favorendo quello privato. Più che di colpe ai medici dovremmo parlare di cattive abitudini. E francamente da cittadini ed utenti della sanità pubblica, dovremmo essere felici se il Governo regionale tenta di tutelare l’interesse delle fasce più deboli che non possono certo permettersi delle costosissime visite private. Invece no, proprio la sinistra che nasce sulla base dell’uguaglianza dei diritti, attacca il Governatore Chiodi, ci sembra quantomeno un controsenso e ci chiediamo come mai ?

A Bolzano dove il grado di civiltà è molto elevato, la Giunta provinciale ha approvato un piano di azione con una serie di misure che impegnano l’Azienda sanitaria a garantire che entro l’anno il 95% delle prestazioni rispettino i tempi di attesa stabiliti, e che l’attività libero professionale – attualmente esercitata dal 15% dei medici ospedalieri – non pregiudichi le prestazioni da assicurare nella struttura pubblica. Se dunque la prestazione nel servizio sanitario pubblico non sarà garantita entro 60 giorni, l’attività libero professionale verrà sospesa fino a quando non saranno ripristinati i parametri prescritti.

Qui in Abruzzo invece chi cerca di favorire il servizio pubblico viene attaccato , dimostrando un senso di inciviltà da terzo mondo e piuttosto volto a favorire interessi privati. E’ forse questa la politica che vogliamo?

Eliminare sprechi, inefficienze e debiti è sacrosanto e Chiodi l’ha fatto bene e subito, riportando la regione in attivo. Ogni paese ha i suoi scandali, i suoi sprechi, la sua malasanità. Compresi gli Stati Uniti, dove tutto è anche più grande (da 500 a 800 miliardi di sprechi all’anno). Ma forse è anche  il momento che ci riconciliamo con noi stessi e impariamo ad apprezzare le nostre eccellenze, che qui in Abruzzo in campo sanitario sono moltissime.

Gianni Chiodi taglia le tasse, ma l’opposizione si lamenta

Tutti i governi regionali sono in difficoltà nel far quadrare i conti, il nostro governo invece fa eccezione. Oggi sappiamo che nemmeno chi ha proposto parametri tecnici di virtuosismo (Germania, Francia) riesce a rispettarli, addirittura qualcuno (Grecia) ha truccato per rispettarli.

La Regione Abruzzo da regione canaglia è diventata virtuosa, ha risanato il debito, tagliato i costi della politica. Il bilancio della sanità  è in pareggio e ci si avvia  verso iniziative di modernizzazione e verso un servizio migliore di assistenza al cittadino. Sono stati ridotti i debiti della sanità senza ridurre i costi per l’assistenza.  Non è stato contratto nessun nuovo debito e la spesa è stata ridotta di un terzo. L’Abruzzo non è più la regione con la più alta tassazione e solo sei regioni in Italia hanno tasse più basse.

Tale importante risultato è stato conseguito senza procedere a nessuna tassazione. Meno tasse, meno spesa, meno debito. Il Governatore Gianni Chiodi non ha simpatia per  i tassa-e-spendi, per gli apparati pubblici obesi nella spesa e tossicodipendenti di tasse. Gianni Chiodi è una voce fuori dal coro, non è un cieco difensore di un Governo che è pessimo proprietario, pessimo regolatore e peggio che pessimo spenditore e tassatore.

La leadership di Gianni Chiodi è stata capace di tagliare spesa e tasse e si avvia a rilanciare la produttività. Un piano di interventi che proseguirà nel 2012 con un incremento delle risorse investite parallelamente al miglioramento dei conti. La chiave attuata ha reso possibile un’inversione di tendenza che darà respiro fiscale a famiglie ed imprese.

Ma il miracolo abruzzese non piace all’opposizione, che invece non perde il vizio del tassa e spendi.

Le lubriche armate della sinistra si sono lanciate all’attacco del Presidente, avvalendosi dell’aiuto dei loro mezzi comunicazione, proni al loro potere, per sminuire e screditare il suo lavoro. Un lavoro di altissimo livello, al quale loro, non sarebbero mai potuti arrivare.

Le truppe di Ballarò sono arrivate all’Ospedale di Teramo, per cercare di trovare il pelo nell’uovo e guarda caso, tutto ciò avviene due giorni dopo che Chiodi annuncia: PRONTI A TAGLIO TASSE IN ABRUZZO. Sarà un caso accidentale? O stiamo entrando in campagna elettorale? Non dovrebbero codesti signori gioire con noi cittadini abruzzesi, che grazie al lavoro del Governatore, ci siamo salvati dalla spremitura regionale, dopo essere stati vessati dal Governo nazionale ?

Evidentemente no. Ci vogliono ancora pressare per raggiungere i loro scopi.

In questi servizi televisivi e comunicati stampa però, sbadatamente, dimenticano sempre di citare una cosa: Dimenticano che a Gianni Chiodi è stata consegnata in mano una regione, che era la più tassata d’Italia, con il più alto debito pubblico. Dimenticano che è stata la prima Regione ad avere una Sanità commissariata. Dimenticano che sono stati sottratti 360 milioni di euro al fondo sanitario Regionale. Tutti questi magnifici regali, ci sono stati generosamente donati dalla precedente Giunta. Il Presidente Chiodi è riuscito a dare di nuovo dignità ad una regione che non aveva neanche libertà di parola al Governo, tanto era disastrata e sprecona.

Gianni Chiodi è riuscito a riportare il nostro territorio ad una normalità in attivo, che darà l’avvio alla crescita. Ma l’obiettivo di codeste persone all’opposizione è quello di fare fuori il Presidente, così da prendersi i meriti di una cura messa a punto da lui, i cui frutti si vedranno nei mesi a venire. Vorranno prendersi il merito di aver messo in scena una grande opera d’arte (di risanamento). Peccato però, che per mettere in scena un opera, ci voglia un grande compositore e che il compositore in questione sia solo Gianni Chiodi, che probabilmente, come tutti i grandi talenti della storia, vedrà la luce della sua creatura scippata dagli sciacalli che ne acquisiranno i diritti.